MICOLOGIAMESSINESE
HOME BOLETUS Aureoboletus Caloboletus Cyanoboletus Gyroporus Imperator Leccinum Rubroboletus Suillellus Suillus Xerocomus TipoBoletus
Cappello: 6-25 cm, sodo e carnoso, inizialmente emisferico, presto convesso, poi convesso guancialiforme, margine appena eccedente. Cuticola asciutta, glabra, secca e grinzosa, spesso screpolata. Colore da rosa a rosso cardinale, rosso lampone, sbiadito con l'età ed il secco pur mantenendo sempre delle sfumature rosso violacee
Imenoforo: tubuli lunghi, arrotondati al gambo, di colore giallo, poi giallo verdastro o verdastro a maturità.
Pori piccoli, dello stesso colore dei tubuli, immutabili come tutto l'imenoforo, salvo sporadiche lievi ossidazioni.
Gambo: 4-10 x 2-6 cm, corto e tozzo, cilindrico ingrossato alla base. Di colore giallo vivo con base macchiata di rosso porpora, ricoperto nella metà superiore da un fine reticolo giallo.
Carne: soda e compatta, diventa molle con l'età. Gialla, rosata sotto la cuticola e brunastra alla base del gambo, da immutabile a debolmente ossidante specie sotto la cuticola ed alla base del gambo. Sapore dolciastro, odore caratteristico di vernice.
Habitat: Cresce in boschi di latifoglie, preferibilmente di castagni o faggi, su substrato neutro-basico, dall'inizio a fine estate.
Microscopia: Spore brune olivastre in massa, lisce, ellittico fusiformi, 12-17 x 3,5-5 µm.
Commestibilità: Ottimo commestibile da cotto.
Altra specie, a pori gialli e colorazione pileica simile, è il tossico Rubroboletus pulchrotinctus con carne e tubuli viranti, pori giallo-arancio viranti, gambo con fascia rossastra estesa e reticolo rosso.
Boletus aemilii possiede un elevato viraggio generale, tubuli corti leggermente decorrenti ed assenza di reticolo sul gambo.
Rubroboletus lupinus possiede analoga colorazione di cappello e gambo ma pori presto arancio e poi rossi, gambo privo di reticolo e carne virante al taglio.
si noti il debole viraggio al blu dei pori
Cappello: 5-16 cm, globoso, poi guancialiforme, infine spianato, con margine leggermente ondulato. Cuticola asciutta, ricoperta da una pruina biancastra che poi scompare (anche per sfregamento) e scopre il sottostante colore su toni rosa, rossi o rosso-bruno con picchiettature più scure, con l'invecchiamento decolora. Alcune forme presentano cappello bruno ed altre rosa bruniccio.
Imenoforo: Tubuli arrotondati al gambo, da giallo oro a verde oliva, viranti al blu al taglio. Pori piccoli, a lungo gialli poi verdastri, virano al blu alla pressione.
Gambo: Clavato o subradicante, giallo, spesso con zonature rosse, ricoperto da un fine reticolo giallo, vira alla pressione.
Carne: giallina, rosa sotto la cuticola ed alla base del gambo, vira all'azzurro, specialmente sopra l'imenoforo, meno alla base del gambo. Odore debole, sapore dolce.
Habitat: Cresce in boschi termofili di latifoglie, soprattutto querce e castagni, dall'estate al primo autunno.
Microscopia: Spore fusiformi, lisce, bruno oliva in massa, 10-14 x 3-5 µm.
Commestibilità: Ottimo commestibile, ben cotto.
Altra specie simile è Butyriboletus fechtneri caratterizzato dal cappello su toni grigiastri talvolta sfumato di rosa-rossastro al margine. I giovani esemplari sono ricoperti da una pruina biancastra in entrambe le specie che li fa assomigliare. Lasportazione della pruina, mediante uno strofinio meglio a umido, consente la messa in luce del colore sottostante bruno chiaro o caffellatte in B. fechtneri e rosa-rossastro in B. pseudoregius.
Attenzione anche alla possibile confusione col tossico Rubroboletus pulchrotinctus, col quale prima condivideva il nome di Boletus cicognanii.
Rubroboletus pulchrotinctus possiede pori sul giallo-arancio, gambo rosa-rosso nella parte medio-bassa e color ciclamino alla base, con reticolo concolore; un viraggio maggiore, carne biancastra.
Boletus emilei non possiede reticolo sul gambo, salvo un filo apicale, la cuticola è più sul rosso vinoso vivace, annerente allo sfregamento ed i tubuli sono corti.
Rubroboletus lupinus possiede analoga colorazione del cappello ma pori presto arancio e poi rossi, gambo privo di reticolo ma con fine punteggiatura.
Butyriboletus appendiculatus
Cappello: 8-18 cm, emisferico, poi convesso, infine piano convesso con il margine spesso ondulato. Cuticola asciutta, feltrata, col secco finemente screpolata, eccedente il margine, di colore castano, bruno ocra, bruno violaceo.
Imenoforo: tubuli lunghi, arrotondati al gambo, gialli, poi giallo verdastri, leggermente viranti all'azzurro al taglio. Pori: piccoli, gialli, poi giallo verdi, viranti alla pressione al blu.
Gambo: 5-12 x 3-6 cm, obeso, poi cilindrico, attenuato alla base, spesso radicante, di colore giallo, soffuso di bruno ruggine a partire dalla base, ornato da un fine reticolo concolore.
Carne: soda, di colore giallo tenue, immutabile o leggermente virante al blu sopra l'imenoforo, sapore dolce, odore gradevole.
Habitat: poco comune, cresce isolato o in pochi individui, dall'estate ad inizio autunno in boschi caldi di latifoglie.
Microscopia: Spore lisce, ellissoidali, 11-14 x 4-6 µm.
Commestibilità: Ottimo commestibile.
Boletus fechtneri ha cappello grigio chiaro ed il gambo con una fascia rossa.
Lanmaoa fragrans (vedi sotto) è marrone scuro, non presenta reticolo sul gambo, ha un viraggio generale elevato, è più massiccio e cresce spesso cespitoso o in gruppi numerosi.
Leccinum crocipodium possiede come tutti i Leccini un gambo squamettato, fibroso e un viraggio prima al rosso e poi al nero.
Cappello: 5-20 cm, inizialmente emisferico, poi convesso, guancialiforme, ondulato flessuoso, infine allargato e molto ampio, con orlo acuto e quasi involuto. Cuticola asciutta e vellutata, alle volte screpolata, di colore bruno marrone, spesso molto scuro, ma in alcuni casi sbiadito. Al tocco vira lievemente al bruno porpora.
Imenoforo: Tubuli corti, un po' decorrenti, di un bel giallo, infine lunghi, sub-liberi al gambo, giallo-verdognoli. Pori inizialmente piccoli, poi più ampi, di colore giallo, giallo limone, alla pressione virano all'azzurro verdastro, infine ferruginei.
Gambo: Sodo, pieno, 5-10 x 2-5 cm, ingrossato al centro e con base fusiforme ma alcune volte ingrossata, asciutto e pruinoso, liscio, privo di reticolo ma alle volte con costolature, punteggiato di bruno ocra rossastro nella parte inferiore, giallo in alto, al tocco vira al verde bluastro.
Carne: Soda, poi molle, bianco-crema, giallo chiaro, giallo intenso all'estrema base, al taglio vira all'azzurro verdastro poi lentamente decolora al giallo arancio o al rossastro. Sapore gradevole, poi amarescente. Odore fruttato.
Habitat: Nei boschi di latifoglia (castagno, quercia o faggio), nei luoghi caldi e asciutti, da luglio a settembre, in gruppi di numerosi esemplari.
Microscopia: Spore bruno-verdastro in massa, lisce, guttulate, ellittico fusiformi, 10-13 x 4-5 µm. Cistidi jalini, fusiformi-lageniformi.
Commestibilità: Buon commestibile. Scartare il gambo coriaceo a maturità. Adatto all'essicazione.
Il viraggio al blu della carne al taglio non è indice di velenosità o commestiibilità ma è ininfluente. Tale viraggio tuttavia è molto utile per la distinzione dei boleti.
Neoboletus erythropus rassomiglia per il colore del cappello che comunque è più scuro, bruno nerastro, il gambo presenta una analoga colorazione rossastra alla base ma è caratterizzato da una estesa punteggiatura rossa ed i pori sono di colore rosso.
Più vicino Boletus erythropus var. discolor che possiede pori gialli o arancio e granulazione del gambo meno evidente (osservare con una lente).
Boletus messanensis
Fungi Siciliani - Inzenga (1865-1879)
Centuria II, pag. 13, tab. III, fig. 11-3.
Diagnosi originale: Boletus solitarius subcespitosus; pileo convexo lobato, margine revoluto, castaneo, subtomentoso, in siccitate ex epidermide diffracta irregulariter rimoso; tubulis brevibus, minutis, subliberis, ochraceo-virescentibus, ore semper ochraceis; stipite tubulis concolore rugoso-striato, solido, cylindrico, basi nonnihil crasso; carne albida densa, fracta mutabile; sporidils ochraceis.
Descrizione originale:
Il Boleto messinese presentasi ora solitario, ora per lo sviluppo simultaneo di diversi individui nello stesso punto in forma quasi cespitosa; il suo Cappello convesso, leggermente lobato, color di castagno, e circoscritto da un contorno ripiegato al di sotto, tomentoso da principio, diviene in seguito liscio, ed a maturità avanzata, correndo tempo asciutto, coll'epidermide irregolarmente screpolata; i Tubetti che formano la parte inferiore e fruttifera del cappello, sono sottili, corti, appena aderenti allo stipite, di colore giallo-ocraceo, verdeggianti, costantemente giallo-ocracei nelle loro boccucce. Lo Stipite è dello stesso colore dei tubetti, giallo ocraceo, rugoso leggermente striato nel senso longitudinale, solido, cilindrico, un poco ingrossato nella base, e nel maggior numero degli individui corto in rapporto alla larghezza del cappello, pel quale carattere il fungo presentasi di aspetto nano anzi che non; la Carne tanto del cappello che dello stipite è di consistenza densa alquanto elastica, bianchiccia, ma appena rotta o tagliata cangiante in colore giallognolo, azzurro, e rossiccio. Gli Sporidii ocracei.
Stazione: Nel terriccio di castagno delle colline boscose dei dintorni di Messina, raccolto la prima volta nel declinare di settembre dell'anno 1868.
Note d.r.: Molto probabilmente si tratta del precedente Boletus fragrans Vittad. 1835, specie comune sui Monti Peloritani di Messina.
Genere Hemileccinum
Boleti a pori gialli, tubuli dello stesso colore dei pori, gambo senza reticolo, carne biancastra nessun viraggio.
Cappello: 5-15 cm, inizialmente emisferico, poi convesso, infine anche piano. Cuticola grinzosa, feltrata, quasi liscia. Colore da grigio ocra a bruno nocciola, a volte con tonalità rossicce. Alla manipolazione assume colore bruno rossastro.
Imenoforo: Tubuli di media lunghezza, liberi al gambo, giallo citrini, a maturazione giallo verdognoli, immutabili al taglio. Pori piccoli, diseguali, concolori ai tubuli, immutabili al tocco.
Gambo: 4-12 x 2-5 cm, cilindrico o obeso, attenuato alla base e subradicante, nudo, senza reticolo, con lieve fibrillatura gialla. Colore da bianco crema a giallino nella parte alta, con macchie rosso brunastre alla base.
Carne: soda, poi più tenera, bianca, rosa sotto la cuticola, immutabile al taglio per tutta la lunghezza. La base del gambo possiede uno sgradevole odore di fenolo. Sapore dolce, leggermente acidulo.
Habitat: Cresce in estate e autunno in boschi di latifoglie, preferibilmente querce e castagni.
Microscopia: Spore bruno-olivastre in massa, fusiformi, lisce, 10-15 x 4,5-6 µm.
Commestibilità: Buon commestibile, scartare la parte inferiore del gambo per l'odore sgradevole di medicinale.
Leccinum lepidum si distingue per il gambo fibroso, giallo, ricoperto di squamette e per il viraggio della carne prima al rosso e poi al grigio.
Ultima modifica:
Vedi anche tutti i funghi delle seguenti schede
Micologiamessinese.it
İ 2003-2024 F. Mondello. Tutti i diritti riservati.
E' vietato riprodurre foto e testi di questo sito senza autorizzazione.