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MONTI PELORITANI
Catena montuosa che si estende nella provincia di Messina

I Peloritani sono una catena montuosa della Sicilia nordorientale, che si allunga in direzione NE-SW da Capo Peloro ai Monti Nebrodi, si estende per circa 65 Km e le sue propaggini vanno sfumando nella valle del fiume Alcantara, che sfocia a sud di Giardini Naxos, che la separa dal massiccio vulcanico dell'Etna.

A Nord ed a Est sono delimitati, rispettivamente, dai mari Tirreno e Ionio, dove sfociano numerose fiumare, brevi corsi d'acqua, asciutti d'estate ma spesso impetuosi dopo piogge abbondanti.

 

Mappa Monti Messina

Monti Sicilia Nord-Est

Ad ovest i Peloritani, in corrispondenza di Rocca Novara e Montagna Grande, modificano decisamente in senso orizzontale i loro crinali ed hanno il loro raccordo con la catena dei Nebrodi. Tuttavia il distacco non è netto.

Monti Peloritani

Monti Peloritani

Studi geologici hanno evidenziato la presenza di rocce, analoghe a quelle peloritane, molto estese verso ovest, che comprendono Capo Tindari, Capo Calavà, Capo d'Orlando e perfino Alcara Li Fusi e Acquedolci. E' quindi ragionevole considerare il confine, a partire da Novara Sicilia, come una degradazione verso nord-ovest comprensiva del golfo di Patti e Capo Calavà.

Schema geologico Monti Peloritani

Schema geologico dei Monti Peloritani (da Piano di Tutela delle Acque – Regione Sicilia 2007)

La morfologia è caratterizzata da una interminabile successione di picchi, crinali e burroni. Dalla linea di cresta, stretta e sinuosa, che corre ad un'altitudine media di 800-1000 m. precipitano a valle, entro gole profonde, innumerevoli corsi d'acqua che nel tratto medio-inferiore si aprono in ampie fiumare piene di detriti.

Stretto di Messina

Stretto di Messina, a sinistra Capo Peloro

Le rocce più diffuse, di antichissima datazione, sono in parte di origine magmatica ed in parte metamorfica. In prevalenza abbiamo stratificazioni di scisti del Laurenziano, graniti, filladi, gneiss. I suoli sono spesso di origine arenaria e facilmente disgregabili ed asportabili dall'impeto delle acque.

 

  Peloritani Baia Isola Bella Taormina Baia di Taormina-Mazzarò vista da Monte Verenetta (Peloritani m. 884 slm) sopra Castelmola,  in alto a destra Castelmola, più in basso al centro la zona del Teatro Greco di Taormina.

  Baia Giardini Naxos Baia di Naxos vista da Monte Veneretta dei Peloritani.  

  Fondachelli Fantina e Rocca Novara Fondachelli Fantina (ME), sullo sfondo Rocca Novara (M. Peloritani)

 

I rilievi, i boschi, il Demanio, i funghi dei Monti Peloritani

Le cime più elevate sono la Montagna Grande (1374 m), la Rocca Novara (o Rocca Salvatesta 1340 m), il Pizzo di Vernà (1287 m), il monte Poverello (1279 m), monte Gardile (1228 m), monte Pomaro (1196 m), monte Antennammare (1124 m), monte Cavallo (1216 m), Pizzo della Croce (1214 m), Portella Mandrazzi (1125 m) e

Monte Scuderi Monte scuderi (1253 m) che si erge sulla costa ionica, con alcune grotte sulla cima, circondate da numerose leggende. 

Albero Albero

La flora dei Peloritani

  Monte Antinnammare Monte Antinnammare sopra Messina

Sui Peloritani non esistono veri boschi naturali. Delle antiche foreste iniziali di quercia, leccio e sughero e forse anche di faggio, di pini e castagno, sono rimaste solo poche formazioni saltuarie di circa tremila ettari. A causa delle degradazioni successive, causate dall'uomo, e spesso dovute agli incendi, si è passati alla macchia, alla macchia degradata, alla gariga e alla steppa. Solo nelle zone più impervie, dove l'uomo non è potuto arrivare, si sono conservati piccoli lembi di bosco naturale di roverella e di leccio o di macchia mediterranea con predominanza di eriche, cisto, corbezzoli e ginestre (Spartium junceum, Cytisus scoparius, Calicotome spinosa).

Macchia mediterranea Peloritani Macchia mediterranea, sulla destra il porto di Messina.

L'intervento del Demanio Forestale, con piantumazioni massive di specie forestali, protratte per anni, hanno creato magnifiche pinete di pino domestico (Pinus pinea), Pino marittimo (Pinus pinaster), Pino d'Aleppo (Pinus halepensis) e boschi di Castagno (Castanea sativa), Leccio (Quercus ilex) e Roverella (Quercus pubescens).

I primi impianti boschivi dei Peloritani sono stati istituiti con R.D. 1449 del maggio 1873 ed affidate ad un Consorzio per il Rimboschimento. Uno di questi impianti, forse il più antico oggi rimasto, è quello della foresta di Camaro di circa 96 ettari. Comprende svariate essenze arboree di cui le principali sono: Pino domestico, Querce, Castagno, Eucalipto, Acacia (Robinia pseudoacacia. Successivamente, nel 1920 la gestione è passata al Demanio Forestale dei Peloritani.

Attualmente le aree boschive del Demanio Forestale sono cosi divise:

  Panorama dello Stretto di Messina Panorama dello Stretto dai Peloritani

Bosco Erbe Verdi Peloritani Vista panoramica della zona di Erbe Verdi

Situato a cavallo del tratto iniziale dell'omonima catena montuosa a ridosso dei centri di Messina, Villafranca Tirrena, Saponara e Rometta, occupa oltre 4102 ettari. Al suo interno si possono contare tante specie forestali, numerose aree attrezzate ed itinerari turistici che toccano punti di interesse panoramico. 

In ordine di diffusione troviamo le seguenti specie arboree: Pini mediterranei, Castagno, Querce, Eucalipti, Acacie (Robinia pseudoacacia), inoltre, Pioppo, Roverella, Mimosa (Acacia cyanophylla e longifolia), Olmo, Cerro, Frassino, Douglas, Pinus canariensis, Cedrus, Ailanto.

Sotto l'aspetto forestale vanno ricordati le pregevoli pinete di pino domestico (Pinus pinea) ricadenti nei bacini idrografici dei torrenti Mili, San Leone, Ferraro, Tarantonio di cui la pineta Candelara è tra le più belle d'Italia. Tutte queste pinete ricadono nel territorio di Messina mentre nei territori di Villafranca T. e Saponara troviamo i castagneti di Musolino Bosco di Musolino e Ziriò. In territorio di Rometta crescono i suggestivi boschi misti di pino domestico, marittimo, d'Aleppo e Leccio. 

Giovani leccete le ritroviamo ancora nel bacino di S. Stefano Briga (ME).

In alcune oasi ecologiche cresce ancora la Mimosa spinosa (Acacia karoo), una mimosa dalla forma arbustiva, dai bei fiori gialli ma dalle spine lunghe anche 10 cm.

Il sottobosco è costituito quasi esclusivamente dalle specie xerofile della bassa ed alta macchia mediterranea formata in prevalenza da Erica (Erica arborea), Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius), Ginestra spinosa (Calicotome spinosa), Ginestra di Spagna (Spartium Junceum), Cisto (Cistus salviflorius e monspeliensis) e Corbezzolo (Arbutus unedu).

Il Demanio Savoca ha un'estensione di 762 ettari e comprende i comuni di Furci Siculo e Casalvecchio Siculo, sul versante sud dei Peloritani Centrali. 

La vegetazione più diffusa è costituita da latifoglie, in particolare da Castagno (Castanea sativa), Leccio (Quercus ilex), Roverella (Quercus pubescens), che hanno gradualmente sostituito i primi impianti di Pini mediterranei di cui restano, comunque, numerose presenze. Una presenza vegetale lungo alcuni corsi d'acqua è costituita dal Platano orientale allo stato spontaneo, una pianta insolita in Sicilia che conferisce all'ambiente con la sua chioma irregolare una nota vivace e briosa.

Il sottobosco è, anche qui costituito da macchia mediterranea formata in prevalenza da Erica (Erica arborea), Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius), Ginestra spinosa (Calicotome spinosa), Ginestra di Spagna (Spartium Junceum). Nelle zone più alte e poco alberate troviamo il Corbezzolo (Arbutus unedu) ed il Cisto (Cistus monspeliensis e  Cistus salvifolius).

molto vicino al precedente ma ubicato sul versante opposto dei Peloritani, occupa una superficie di 1827 ettari ed è compreso tra i bacini montani dei torrenti Idria, Longano e Mela, nei comuni di Barcellona, Castroreale e S. Lucia del Mela.

La vegetazione più diffusa è costituita da pini mediterranei e castagno ed a tratti anche di eucalipti ed acacie che formano una composizione multicolore di particolare bellezza.

Vaste zone presentano una vegetazione costituita prevalentemente da macchia mediterranea con Erica (Erica arborea), Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius), Ginestra di Spagna (Spartium Junceum), Corbezzolo (Arbutus unedu) e Cisto (Cistus salviflorius, Cistus creticus e Cistus monspeliensis).

è il più piccolo dei quattro nuclei, con una superficie di 264 ettari. Ricade nei Peloritani Occidentali nel bacino montano del fiume Alcantara, sottobacino del torrente Zavianni, in territorio di Francavilla di Sicilia. 

La vegetazione più diffusa è costituita da pini mediterranei, querce e castagno. Troviamo, inoltre, aceri, frassini e ontani. Anche qui, lungo alcuni corsi d'acqua troviamo il Platano orientale allo stato spontaneo.

Fuori dalla zona demaniale, alle quote medio-alte, troviamo delle belle coltivazioni di castagno che anche se adesso parzialmente abbandonate formano dei boschi compatti ed a copertura totale. Altra pianta intensamente coltivata è il nocciolo (Corylus avellana). Piantagioni estese, spesso associate a castagno le troviamo nel territorio di Fondachelli Fantina e nel territorio di Antillo e Limina  altre coltivazioni meno estese le troviamo nel territorio di Barcellona e Castroreale e sul versante opposto nel territorio di Francavilla di Sicilia e Motta Camastra.

 

Per ulteriori notizie vedi: I sentieri natura dei Peloritani.

I Funghi dei Peloritani     fungo gif

Tutta la flora indicata in questa pagina costituisce habitat preferenziale per la maggior parte dei funghi, il cui micelio entra in simbiosi con le radichette terminali degli alberi superiori, arbusti o erbe, stabilendo con esse uno scambio continuo di sostanze nutritive. Altri funghi vivono da parassita sulle piante arboree.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che i funghi per crescere necessitano di un ambiente caldo e umido. Il bosco ed il sottobosco provocano un effetto serra impedendo con l'ombreggiamento che il suolo si asciughi sotto i raggi del sole e mantenendo il calore, specie di notte, e l'umidità.

fungo gif Le specie fungine che possiamo trovare sui Monti Peloritani sono tantissime di cui quelle elencate nella pagina "Indice specie" sono solo una parte. Naturalmente non crescono tutte in una volta e per trovarle bisogna cercarle nel momento giusto, con pazienza, buone gambe e per le specie commestibili essere fortunati ad arrivare primi.

Vedi i principali sentieri da seguire alla ricerca di funghi.

 

Descrizioni e notizie sui Peloritani parzialmente tratte dagli opuscoli dell'Azienda Regionale Foreste Demaniali.

 

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Per vedere tutte le foto degli alberi ed arbusti vai alla pagina:  "ALBERI"


 

Pro Loco Casali Peloritani

 

 


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