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Gasteromiceti epigei
Scleroderma areolatum, Scleroderma cepa, Scleroderma polyrhizum e Pisolithus arhizus
Fungi, Basidiomycota, Agaricomycotina, Agaricomycetes, Boletales, Sclerodermataceae

 


Genere Scleroderma
Carpofori parzialmente affossati, subglobosi, duri, con peridio robusto, granuloso o verrucoso, che si aprono con una lacerazione, gleba per poco tempo bianca, poi violacea marmorizzata, infine nerastra.

 

Scleroderma areolatum Ehrenb.

Scleroderma areolatum

Peridio: elastico e sottile 0,5-1 mm, di spessore maggiore verso la base, con superficie liscia, poi finemente screpolata superficialmente in modo regolare a partire dall'alto, inizialmente di colore bianco ocracea, poi bruno caffč all'apice, pił chiaro verso la base.

Deiscenza: per apertura di fessure apicali irregolari.

Gleba: marmorizzata, inizialmente biancastra, traslucida, poi nerastro violacea per la maturazione delle spore, infine pulverulenta, nera.

Gambo: appena accennato, con fascetto di cordoncini miceliari agglomeranti terriccio.

Habitat: cresce dall'estate all'autunno, in boschi umidi, ricchi di sostanze in decomposizione.

Microscopia: spore globose con aculei conici, brune, 9-14 µm.

 

Note:  Scleroderma areolatum si distingue per la colorazione bruno caffč, pił chiaro verso la base, la superficie finemente screpolata in modo regolare a partire dall'apice, il peridio inferiore a 1 mm, la gleba inizialmente quasi traslucida, la mancanza di un vistoso pseudogambo.

Scleroderma cepa si distingue per la forma globosa spianata, il colore giallo, giallo-oro, la superficie  screpolata a larghe maglie, il peridio meno sottile 1-2 mm, le rizomorfe basali spesso ben sviluppate.

Scleroderma citrinum possiede colorazione giallo intenso, possiede larghe verruche ed il peridio č di spessore maggiore 2-4 mm.

Scleroderma verrucosum si presenta pił schiacciato alla sommitą, possiede un evidente pseudogambo con una folta coda di cordoncini miceliari e rizomorfe, colorazione normalmente bruno grigio rosato, peridio inferiore a 1 mm, superficie screpolata in piccole areole o squamette piatte, spore pił piccole che non raggiungono gli 11 µm.

 

Scleroderma cepa Pers.

 

Scleroderma cepa

 

Peridio: coriaceo ma elastico, 1-2 mm, di spessore maggiore verso la base, giallo paglierino in sezione, liscio o screpolato in larghe areole poligonali, ci colore giallo oro, giallo bruno, pił bruno alla sommitą.

Deiscenza: per apertura irregolare lungo le profonde screpolature apicali, spesso formanti fino a 7 lobi appuntiti ed aperti a stella.

Gleba: inizialmente biancastra e marmorizzata, poi bruno scuro, infine pulverulenta.

Gambo: fascio basale di rizomorfe variabili, alle volte ben sviluppate e formanti un corto pseudopiede.

Habitat: cresce dall'estate all'inverno nelle regioni calde e assolate, sia in boschi acidi che in terreni aridi e sabbiosi.

Commestibilitą: tossico come tutti gli Scleroderma.

Microscopia: spore bruno scuro, sferiche, con aculei ricurvi, dimensioni variabili, misure rilevate:

(10.9) 11.1 - 13.8 (14.1) x (10.4) 10.9 - 13.4 (13.9) µm

Q = 1 - 1.07 (1.1) ; N = 25

Me = 12.7 x 12.3 µm ; Qe = 1

Scleroderma cepa spore

Note:  Scleroderma cepa si distingue per la forma globosa spianata, il colore giallo oro, giallo bruno, la superficie liscia o screpolata a larghe maglie, il peridio sottile 1-2 mm, rizomorfe basali spesso ben sviluppate, le spore sferiche 8-14 ornate da aculei singoli pił scuri.

Scleroderma citrinum possiede analoga colorazione gialla ma possiede larghe verruche ed il peridio č di spessore maggiore 2-4 mm.

Scleroderma areolatum non possiede colorazione gialla ma bianco rosato poi bruno caffč, peridio inferiore a 1 mm, areole piccole e regolari.

Scleroderma verrucosum si presenta pił schiacciato alla sommitą, possiede un evidente pseudogambo con una folta coda di cordoncini miceliari e rizomorfe, colorazione normalmente non gialla, peridio inferiore a 1 mm, superficie screpolata in piccole areole o squamette piatte, spore ben pił piccole che non raggiungono gli 11 µm.

 

Scleroderma polyrhizum (J.F. Gmel.) Pers.
Scleroderma geaster var. siculum
(Raf.) Sacc.

 

Scleroderma polyrhizum  Scleroderma polyrrhizum  Scleroderma polyrhizum  Scleroderma polyrhizum

 

Peridio: coriaceo, duro, di notevole spessore, 5-10 mm, anche pił alla base, da grigio chiaro, paglierino a grigio alutaceo, liscio o bitorzoluto, alle volte con larghe squame o profondamente screpolato a secco.

Deiscenza: a maturitą deiscente irregolarmente o a stella di 4-7 lobi,  esponendo il globo centrale a forma di coppa contenente la gleba matura, costituita da polvere sporale compatta.

Gleba: marmorizzata, costituita da cellette 2-4 mm, tondeggianti, riempite di spore immerse in una trama biancastra. Con la maturazione assume colorazione grigio violaceo, bruno nerastro.

Gambo: sessile, con larga base provvista di cordoncini miceliari

Habitat: parzialmente ipogeo o infossati quasi a metą, pił affioranti a maturazione, gregario, o con pił esemplari riuniti, alle volte concresciuti ma con gleba distinta, cresce in terreni argillosi o sabbiosi, nelle radure ed ai margini dei boschi dall'estate all'autunno.

Commestibilitą: tossico come tutti gli Scleroderma.

Microscopia: Spore bruno tabacco, subsferiche, punteggiati da fini aculei che formano un pseudoreticolo, 7-11 µm. Ife con giunti a fibbia.

 

Note:  Scleroderma polyrhizum (o Polyrrhyzum) si presenta irregolarmente globoso o a forma di cipolla, con diametro fino a 15 cm, sempre ± infossato, con peridio di spessore fino a 10 mm, liscio o leggermente squamoso, screpolato col secco, da grigio chiaro a bruno-giallastro, spesso con pił esemplari riuniti o concresciuti, a maturitą si apre irregolarmente o a stella. Gleba marmorizzata, poi bruno nerastra, pulverulenta.

Il peridio di notevole spessore lo differenziano facilmente dalle altre specie.

Scleroderma meridionale presenta la stessa deiscenza a stella ma possiede un pseugogambo ed il peridio non supera i 3 mm.

 

 


Genere Pisolithus
Carpofori a forma di clava, piriformi o capitulati, con base sterile a forma di gambo o radicante, sovente ramificata o incrostata di sabbia. Gleba che si suddivide in particelle della grandezza di un chicco di riso chiamati peridioli, che si liberano a maturazione.

 

Pisolithus arhizus (Persoon) Rauschert
Pisolithus tinctorius (Mich.: Pers.) Coker & Couch
Pisolitus arenarius Alb. & Schwein.


Funci Catatunfuli, tirituffole, tartufo dei poveri, loffa, tabbaccu, caratonfolo, polvoraccio, sporborone, ghiffa, tirituppitu.

 

Pisolithus arhizus  Pisolithus arhizus  Pisolithus arhizus  Pisolithus arhizus tinctorius  Pisolithus arhizus tinctorius  

 

Sporocarpo: 4-12 cm, piriforme o claviforme, con peridio sottile, ocra-brunastro quindi bruno scuro, inizialmente liscio, a maturitą fragile, screpolantesi apicalmente e rivelando una massa di spore bruno-cannella.

Gleba: Inizialmente compatta, soda e burrosa, marmorizzata, simile ad un fico secco per la presenza di cellette a mosaico, 1-5 mm, divise da pareti e formanti pseudoperidioli, disposti a strati, pił grossi verso l'alto, poi dissolventosi in polvere sporale ad iniziare dall'alto. Odore piacevole, fungino.

Gambo: Pseudogambo sterile di 3-18 cm di altezza, fibroso, internamente giallastro, infisso profondamente nel terreno, talvolta ramificato, di colore ocraceo, oliva-bruno, con macchie gialle.

Habitat: Cresce infossato semiipogeo oppure completamente emergente in terreni sabbiosi o tipicamente impoveriti, anche su rocce brulle, presso cisto (Cistus salvifolius e monspeliensis) o ai bordi di conifere termofilo-mediterranee, dall'estate all'autunno. Considerato raro, cresce comunemente sui Monti Peloritani e sui Nebrodi di Messina.

Pisolithus arhizus Crescita su roccia nuda  

Microscopia: Spore bruno ocracee in massa, sferiche e aculeate, di dimensioni molto variabili: 7-12 µm. Ife con giunti a fibbia.

Pisolithus arhizus spore   spore Pisolithus arhizus

Commestibilitą: consumato dall'antichitą, commestibile da giovane e immaturo quando cresce ancora ipogeo ed ha una consistenza soda (chiamato anche tartufo di Boemia o dei poveri), sembra abbia sapore di fegato di maiale se cotto al sugo. A maturitą non commestibile, polveroso, ma puņ servire per colorare risotti.

 

Note:  Pisolithus arhizus differisce dagli Scleroderma per il peridio sottile e disgregabile e per la gleba che matura a strati a partire dalla sommitą.

Analisi molecolari sembra abbiano riportato Pisolithus tinctorius (Mont.) E. Fisch. a specia autonoma valida. Questa specie venne illustrato gią nel 1697 da Paolo Boccone  nella sua opera "Museo di piante rare" dove venne indicato con il nome "Catatłnfuli" con cui veniva chiamato dalle donne di Messina che lo impiegavano per tingere i panni, oltre che come commestibile.

 

 


Vedi anche altri Gasteromiceti:

Mycenastrum corium

Vedi scheda

  Mycenastrum corium

 

 Genere Lycoperdon

Lycoperdon mammiforme

 

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