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Daedalea quercina, Daldinia concentrica, Dichomitus o Szczepkamyces campestris, Discina ancilis o perlata.

 

Daedalea quercina  Fries
Funcia di cerza

 

Daedalea quercina  Daedalea quercina  Daedalea quercina

Daedalea quercina

 

Classificazione: Basidiomycota, Agaricomycotina, Agaricomycetes, Polyporales, Fomitopsidaceae, Daedalea.

Corpo fruttifero: 10-20 cm, a forma di mensola semicircolare, spesso sovrapposta ad altre. Superficie molto gibbosa, zonata, con numerose escrescenze e costolature concentriche, color crema-ocraceo, ocra-bruno con sfumatura grigiastra. 

Imenoforo: costituito da lamelle e pori molto spessi, di forma labirintiforme, molto allungata, anastomosati, sinuosi, poligonali, color bianco crema; tubuli lunghi, monostratificati, non staccabili, color grigio-crema, concolori ai pori.

Gambo: Sessile.

Carne: dura, coriacea, legnosa, molto leggera nel secco.

Habitat: Solitario od a mensole sovrapposte, cresce su latifoglie, soprattutto querce e faggi, dalla primavera all'autunno.

Microscopia: Spore ialine, lisce, ellissoidali, 5-6 x 2-3 µm. Basidi clavati, tetrasporici, 15-25 x 4,5-5,5 µm.

Commestibilità: Non commestibile.

 

Note: Daedalea quercina, tra le Polyporales si distingue facilmente per i pori molto grandi, biancastri, di forma allungata labirintiforme. Altre Polyporales possono presentare pori labirintiformi ma sono di dimensioni inferiori o di colore giallastro:

Trametes suaveolens ha imenoforo sublabirintiforme ma a pori piccoli ed ha superficie sterile poco zonata, inoltre emana un forte e gradevole odore.

Daedaleopsisis confragosa ha pori presto ocracei, sublamellari, solo al margine labirintiformi, superficie sterile glabra, quasi laccata, bruna, odore nullo, habitat latifoglie, raramente conifere.

Gloeophyllum abietinum ha colorazione bruno rossiccia, imenoforo lamellare anastomosato, poco labirintiforme, dimensioni medio-piccole e cresce su conifere.

 

Altre indicazioni e foto

 

 

Daldinia concentrica (Bolton) Ces. & De Not.

 

Daldinia concentrica  Daldinia concentrica  Daldinia concentrica

Ascocarpo: 2-10 cm, da emisferico a sub-globoso, piriforme, superficie esterna secca e fragile, ruvida, bitorzoluta, inizialmente di colore bruno, poi presto nero e lucente.

Imenoforo: Daldinia concentrica Stroma zonato concentricamente all'interno, comprendente nella parte esterna centinaia di periteci globosi, 0,5-0,8 mm, comunicanti con l'esterno tramite piccoli ostioli (vedi foto).

Daldinia concentrica

Daldinia concentrica periteci

Gambo: Sessile.

Carne: Stroma interno zonato concentricamente, a strati grigio argentei e nerastri.

Habitat: Cresce su legno morto di latifoglie (nella foto su un ceppo morto di Ailanto), dall'estate all'autunno inoltrato. Non comune.

Commestibilità: Non commestibile.

Microscopia: Spore nere in massa, da ellittiche a fusiformi, 12,5-16,5 x 6-7,5 µm.

Daldinia concentrica spore

 

Note: Ascocarpi irregolarmente globosi, duri, lignicoli, di consistenza simile a carbone, Daldinia concentrica si distingue per lo stroma interno nel quale sono inclusi dei piccoli corpi fruttiferi, a forma di ampolla cava (periteci) nel cui interno avviene la riproduzione delle spore. Le ampolle comunicano con l'esterno con un piccolo foro, attraverso il quale le spore mature vengono espulse.

Altra specie simile è Daldinia vernicosa, con gli strati interni dello stroma a larghe bande bianche, separate da strette bande nere, stroma inizialmente gelatinoso, un accenno di stipite, crescita su legno bruciato.

Daldinia raimundi, descritta in Sicilia, cresce su Quercus ilex, possiede spore più ornamentate.

Daldinia martinii, anch'essa descritta in Sicilia, cresce su Quercus suber, possiede spore grandi fino a 21 µm, molto ornamentate.

 

Dichomitus campestris (Quél.) Domański & Orlicz (1966)
=
Szczepkamyces campestris (Quél.) Zmitr. (2018)
Trametes campestris Quél. 1872

 

Dichomitus campestris

Dichomitus campestris

Corpo fruttifero: 2-12 cm di lunghezza e 1-1,5 cm di spessore, resupinato, convesso, ellissoidale, a forma di cuscino, con margini sottili. Inizialmente giallastro, poi brunastro, infine bruno scuro fino a nero.

Imenoforo: Tubuli lunghi 3-10 mm, talora in più strati nei corpi fruttiferi perenni. Pori piccoli, circolari, quasi angolosi, spesso irregolari, di colore crema-ocraceo.

Habitat: Cresce su rami morti di aghifoglie e soprattutto di latifoglie (Quercus, Corylus, Fagus) in autunno. Annuale o perenne.

Spore: Spore cilindrico- ellissoidali, a pareti sottili, 10-15 x 3,5-5 µm. Basidi clavati, tetrasporici, con giunti a fibbia, 28-38 x 7-10 µm.

Commestibilità: Non commestibile.

 

Discina ancilis (Pers.) Sacc.
Discina perlata Fr.

Gyromitra ancilis (Pers.) Kreisel
Gyromitra perlata
(Fr.) Harmaja
Helvella ancilis
(Pers.) Quél.

 

Discina ancilis perlata

Apotecio: 5-12 cm, a forma di coppa irregolarmente tondeggiante, ondulato, gibboso, lobato-cerebriforme. Superficie, costituente l'imenoforo, da liscia a rugosa, di colore bruno, bruno-ocra, marrone-rossastro. Superficie inferiore, sterile, liscia, venosa, pubescente, bianca o crema.

Gambo: pseudogambo appena accennato, breve, con venature che decorrono dalla superficie esterna superiore, grinzoso, bianco.

Habitat: Cresce, singola o gregaria, su ceppi o residui legnosi in boschi di Pinus e Picea, in primavera. Raccolta nel Bosco di Malabotta (Montalbano E. presso Pinus nigra.

Carne: ceracea, cassante, fragile, bianca. Sapore dolce, odore non rilevato.

Microscopia: Spore ellissoidali, ialine, con 1-2-3 o più guttule, con fini verruche ħ reticolate; apicoli corniformi ħ accentuati alle estremità, fino a 4 µm di lunghezza, nostre misure, esclusi apicoli:

(26.4) 26.8 - 30 (30.5) x (11.5) 12.8 - 14.3 (15.4) µm

Q = (1.8) 1.9 - 2.2 (2.4) ; N = 30 Me = 28.5 x 13.6 µm ; Qe = 2.1

Spore Discina perlata  Discina ancilis spore

Aschi ottosporici, cilindrici, non amiloidi.

Parafisi cilindriche con apice allargato, contenenti un pigmento granuloso, bruno.

Parafisi Discina ancilis Parafisi

Commestibilità: Non commestibile.

Note: il Genere Discina si distingue dal Genere Gyromitra per le spore  dotate di calotte con apicoli.
Discina ancilis si distingue, all'interno del Genere, per la colorazione marrone rossastra, la crescita su residui legnosi di conifere e le spore con apici corniformi fino a
4 µm, in letteratura 26-33 x 11-15 µm.

Specie simili:

Rhizina undulata possiede, anch'essa, spore con apicoli, ma ha una consistenza dura, coriacea, non possiede gambo ed è fissata al substrato con rizoidi; cresce su residui bruciati.

Discina parma distinta per il colore più chiaro, tendente all’ocra giallastro, per l’habitat esclusivo su residui legnosi di latifoglie e con spore con appendici filiformi alle estremità.

Discina leucoxantha cresce terricola nei boschi di conifere ed ha spore con tipici apicoli tronchi e infossati al centro, che assumono una forma bifida.

Discina megalospora  possiede una colorazione più marrone, cresce sotto Pino in zona mediterranea (con preferenza per Pinus halepensis) e le spore sono lunghe oltre 40 μm, fortemente reticolate, con apicoli lunghi sino a 3,5 μm.

Disciotis venosa, morfologicamente simile, emana un distinto odore di cloro allo sfregamento; le spore sono ellissoidali, lisce, ialine, a parete spessa, provviste di piccole guttule alle estremità ma priva di appendici corniformi.

 

 

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